Giannino Castiglioni (1884 - 1971)

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Ritratto dello scultore, di Emilio Sommariva (1937)

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Biografia breve di Giannino Castiglioni

Giannino Castiglioni (Milano 1884 - 1971) è stato uno scultore italiano del XIX secolo. È nato a Milano nell'anno 1884 ed ivi è morto nel 1971. Fu allievo di Enrico Butti all'Accademia di Brera. Fu scultore attivissimo. Sebbene vissuto fino ai nostri giorni, questo abile e fecondo scultore affonda le sue radici nella grande tradizione lombarda degli ultimi decenni dell'Ottocento, pur guardando con misurata sensibilità ed intelligenza verso nuove mete e nuove forme plastiche. La sua produzione plastica trasse ispirazione dalla tipologia tardo romantica come il busto-ritratto, il monumento celebrativo e commemorativo, il monumento funerario: in quest'ultimo campo il Castiglioni eccelse, seguendo gli insegnamenti prima del Butti, che fu titolare della cattedra di scultura a Brera per un ventennio dal 1893 al 1913, e poi del Bistolfi e del Bazzaro. Numerosi sono i monumenti funerari da lui innalzati nel Cimitero monumentale di Milano, grandioso Museo della scultura lombarda moderna: le tombe di Giuseppe Sommaruga, delle famiglie Invernizzi, Galmarini, Rabuffetti, Lazzaroni, la cappella Rizzoli, il sepolcro di Stella Mayer con la stupenda opera "Il commiato", l'edicola di Davide Campari con il bel gruppo bronzeo "L'ultima cena", l'edicola Bernocchi, il monumento tombale Falck con "La Pietà", il bas nel famedio, tutte opere notevoli per accuratezza di esecuzione, per robustezza e franchezza del modellato, per sensibilità ed originalità di concezione, doti e sono il consueto corredo del Castiglioni. Queste doti egli dimostrò anche le altre sue numerose opere, come la statua di Cristo Re all'ingresso dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, la statua-ritratto in bronzo di Luigi Bertarelli e i busti bronzei di Federico Johnson e di Giovanni Bognetti in Corso Italia a Milano, la stupenda statua di S. Francesco che predica agli uccelli e la suggestiva fontana davanti alla Chiesa e convento Francescano di S. Angelo in Milano, il monumento in azzale Loreto a Milano ai quindici martiri della Libertà, fucilati il 10 agosto 1944 ed esposti dai nazifascisti in quel piazzale, la statua della Madonna su di un isolotto nei pressi di Cannero sul Lago Maggiore, i quattro medaglioni raffiguranti "Il lavoro", "Il commercio", "La scienza" e L'agricoltura" nel vestibolo della Stazione Centrale Milanese, il monumento ai Caduti eretto da lui sul longolago di Ghiffa. Anche nel monumentale Cimitero Vantiniano di Brescia, altro importante Museo della scultura moderna lombarda, egli nel 1930 ha eseguito il mausoleo della famiglia Massimini in marmo di Carrara, in pietra nera e in bronzo, colla mesta figura muliebre della "dolente" che sorregge la piccola lucerna e ne protegge colla mano destra la fiamma. L'opera più complessa del Castiglioni è la seconda porta da sinistra del Duomo di Milano; l'esecuzione gli fu commessa nel 1937 sul tema l'opera religiosa e politica di S. Ambrogio nella "Milano imperiale". Castiglioni lavorò a questa porta per un decennio. Suddivise i due battenti in dodici specchiature, in ognuna raffigurando un episodio storico della vita di S. Ambrogio con numerose figure a tutto tondo, emergenti dal fondo liscio. L'opera, fusa dalla Fonderia Battaglia, fu inaugurata il 7 dicembre, ricorrenza di S. Ambrogio, del 1950: essa è strettamente coerente alla particolare finalità della scultura del Tempio milanese, i cui intenti agiografici e devozionali sono stati da lui rigorosamente osservati. Altra sua grandiosa realizzazione è il "Cimitero Monumentale degli Italiani", eretto nel 1935 sul Monte Grappa ad oltre 1700 metri d'altezza su progetto suo e dell'architetto Giovanni Greppi, con al centro la tomba del Maresciallo Giardino e di sua moglie Margherita Jahn Rusconi; nel piazzale "della Madonna" sorge il "Santuario della Madonna del Grappa", in pietra del Grappa, sulla cui cupola si erge una croce d'acciaio di più di sei metri d'altezza, illuminata e visibile anche dalla pianura. Il Castiglioni, in collaborazione con Giovanni Greppi, eseguì anche il grandioso progetto del Sacrario militare di Redipuglia, che raccoglie le salme di 100.000 soldati d'Italia caduti nella prima guerra mondiale, con al centro del piazzale la tomba del Duca d'Aosta e i sepolcri dei generali Prelli, Monti, Paolini, Chinotto e Riccieri e con una suggestiva Cappella dove vi è il bel gruppo della "Pietà"" e le "Stazioni della Via Crucis" del Castiglioni. Sempre in collaborazione col Greppi, Giannino Castiglioni eseguì il progetto e curò la realizzazione del "Sacrario del Pian di Salesei", a 1200 metri d'altezza sulla strada per il passo di Falzarego, che raccoglie le salme di 2700 soldati caduti nella prima grande guerra. Del Castiglioni è anche la Via Crucis in bronzo nel Sacrario di "Castel Dante" a Rovereto, alle pareti del vano che racchiude le tombe di Damiano Chiesa e di Fabio Filzi. Nella Galleria milanese d'arte moderna vi sono undici opere del Castiglioni, fra cui il busto dell'architetto senatore Luca Beltrami in marmo, e il ritratto in gesso del Beltrami, alcune targhe e alcuni medaglioni bronzei come il ritratto di Mosè Bianchi e quello della moglie, le medaglie in onore del senatore Antonio Paternò e in onore di Alessandro Mazzucotelli. Al Museo teatrale della Scala in Milano è conservato il suo busto del celebre tenore Aureliano Pertile. Il Castiglioni godette di fama internazionale ed eseguì molte opere anche all'Estero, fra le quali due grandiose sculture per il Palazzo del Parlamento a Montevideo e la colonna donata all'Argentina dagli Italiani.

FONTE: Gli scultori italiani di V.Vicario

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